14 Ottobre 2020 - Redazione

Che cos’è DoPòLiS?

L’educatore brasiliano Paulo Freire, padre della pedagogia degli oppressi, scriveva che nessuno educa nessuno e nessuno si educa da solo, ma gli uomini si educano insieme con la mediazione del mondo esterno. Da questo semplice concetto si sviluppa una visione pedagogica e socio-politica alternativa al modello educativo tradizionale, rivoluzionaria perché volta a sovvertire quel modello dominante e la società stessa. A questo principio il nostro progetto vuole ricondursi in tutto e per tutto: L’educazione delle élite dominanti, che “deposita” informazioni invece di sviluppare un senso critico per leggere la realtà, è il modello da scardinare e ricostruire, in luogo di una scuola di interscambi incentrata sulla diversità dell’individuo, sia esso bambino, adolescente o adulto, come punto di forza. Un doposcuola popolare, che si pone l’obiettivo della liberazione non solo degli educandi, ma anche degli educatori e dell’intero contesto sociale nel quale vive, opera e si contagia continuamente.

Ragazze e ragazzi di Ciampino si sono incontrati in questo obiettivo comune: dare una risposta reale e dal basso alle problematiche che riguardano la dispersione scolastica ma più in generale l’esclusione sociale. Vogliamo dar vita sul territorio ad uno spazio libero da stereotipi e pregiudizi, in cui l’incontro tra culture sia il simbolo della nostra idea, e in cui poter rivendicare il diritto allo studio, al gioco e alla diversità di tutte le bambine e i bambini della nostra città. Un luogo in cui gratuitamente si possa studiare e giocare, o anche giocare e basta, conoscersi, parlare, fare capriole.

Il modello educativo che sosteniamo ribalta i ruoli classici di educatore ed educando, dove il secondo è in una posizione subordinata rispetto al primo, ma agiamo nella pariteticità dei ruoli, che siano entrambi attivi e protagonisti nei processi educativi, soprattutto attraverso il dialogo e la costruzione della consapevolezza e del pensiero critico.

Prediligiamo l’educazione tra pari, con cui i ragazzi di diverse generazioni possano confrontarsi tra loro, apprendendo l’uno dall’altro. Coinvolgeremo studenti/esse della scuola secondaria di primo e secondo grado nelle attività di sostegno scolastico e di laboratorio: questa strategia educativa rappresenta una buona pratica pedagogica contro la dispersione scolastica e il disagio giovanile. Infine l’educazione outdoor, a contatto con la natura: un apprendimento sensoriale a favore dell’avventura, dell’errore e della scoperta dei luoghi storico-naturali del nostro territorio.

In tutto questo coinvolgeremo anche le famiglie: l’intento è quello di dare vita ad una comunità  in cui creare momenti di incontro tra famiglie di provenienza sociale, economica, culturale diversa: pomeriggi fatti di studio, giochi, arte, confronti e chiacchiere soprattutto sui temi dell’inclusione e delle differenze che caratterizzeranno la nostra quotidianità. Momenti di sostegno alla genitorialità verranno messi in atto attarverso uno scambio tra operatori e famiglie, basati soprattutto sul dialogo e sulla narrazione.

Vari sono i laboratori che abbiamo nel cassetto: da quello sulla cittadinanza attiva, sognando una città ideale e tutta nostra, al passo con i nostri sogni, a quello di pittura, di teatro, di musica, sul riciclo creativo, sulla narrazione, di italiano per stranieri, di giocoleria…

Doposcuola popolare e territorio non sono separabili. L’impegno e le storie di militanza delle persone che operano con Dopolis e intorno a Dopolis è una delle garanzie della permeabilità del progetto verso le vertenze sociali, ambientali e culturali del territorio di Ciampino. Il doposcuola popolare è uno strumento di critica attiva – attraverso la didattica, il gioco, l’arte, l’educazione linguistica e l’intercultura – nei confronti di tutte le storture locali del modello neoliberista.

Per concludere ancora con Freire: “Creare qualcosa che ancora non esiste deve essere l’ambizione di tutti coloro che sono vivi”. E questa, decisamente, è la nostra ambizione.