10 Aprile 2025 - Redazione

Dopòlis sull’ultimo numero de “I Problemi della Pedagogia”

Sull’ultimo numero della rivista scientifica semestrale “I problemi della Pedagogia”, dedicato alla figura di Danilo Dolci e agli orizzonti di ricerca sul lavoro dell’educatore e attivista siciliano, è presente anche un contributo della nostra compagna ed educatrice Giulia Natella insieme alla ricercatrice Lisa Stillo, da sempre al nostro fianco in ogni “battaglia pedagogica”.
L’articolo affronta la prospettiva del metodo maieutico nell’ambito delle scuole popolari, parlando in particolar modo di due esperienze: il Doposcuola popolare di Partinico e la nostra Dopòlis. 

“L’esperienza delle scuole popolari oggi eredita tutta la metodologia pedagogica politica basata soprattutto sull’inchiesta, sulla maieutica reciproca, l’autoanalisi popolare, ma si fa portatrice anche di peculiari e nuove riflessioni. Ne sono esempio le due esperienze su cui ci soffermeremo in questo spazio: il Doposcuola popolare di Partinico e Dopòlis, entrambe forme autentiche di educazione popolare radicate in territori diversi ed eterogenei, di provincia; accomunate da una certa marginalità cittadina e dalla rivendicazione di spazi comuni, contro ogni forma di espulsione e discriminazione”.

L’articolo parte dall’esigenza di approfondire gli approcci dei grandi pedagogisti del passato, provando a mantenere un approccio laico che parta da queste fondamenta per orientare le nostre riflessioni politico-educative verso un’educazione popolare in grado di interpretare il presente ed intervenire su di esso con strumenti adeguati. Ovvero partendo dal terreno sociale, culturale, valoriale, sul quale i nostri movimenti si muovono e “si educano” ogni giorno. 

“Recuperare le esperienze di un vicino passato nell’ambito della matrice pedagogica critica e popolare ci obbliga a misurarci con grandi figure di maestri e intellettuali, ma allo stesso tempo ci costringe a spogliarci di pericolose ‘beatificazioni’ delle esperienze e delle biografie dei singoli per guardare al presente, ma soprattutto al futuro. In tal senso l’esigenza può essere quella di riposizionare e contestualizzare l’operato politico-educativo di studiosi e attivisti come Danilo Dolci, verso ottiche decoloniali dei saperi, delle conoscenze e dei percorsi di una pedagogia militante […]. Oggi l’educazione popolare è intrinsecamente e ontologicamente terreno di lotta politica comunitaria che impone di riconoscere il nesso tra movimenti sociali e educazione: i movimenti sociali possono essere compresi come soggetti politici pedagogici; contesti di apprendimento; laboratori di decolonizzazione del sapere; spazi generativi di teorie pedagogiche”.

Per leggere questo e gli altri articoli per intero, è possibile acquistare la rivista in formato cartaceo o digitale. Ricordiamo che l’articolo di approfondimento è stato possibile, oltre che grazie al lavoro di Lisa Stillo e di Giulia Natella, anche grazie al supporto prezioso della professoressa Elena Zizioli, una delle curatrici del numero e membro del Comitato editoriale della rivista fondata nel 1952 da Luigi Volpicelli. Il nostro ringraziamento a lei, naturalmente, anche per l’impegno profuso ogni giorno per costruire un sapere accademico vicino alla realtà dei nostri territori, de-coloniale, critico e popolare. 

Per concludere ancora con un estratto dal testo:

“In questa prospettiva, l’educazione popolare e politica oggi diviene il mezzo di contrasto al suprematismo ideologico neo-liberista, gerarchico, bianco e patriarcale, attraverso un pensiero divergente, necessario per cambiare strutturalmente il sistema dominante, creando spazi alternativi di resistenza. Le politiche imperialiste e il potere istituzionale, che producono l’individualismo capitalista, causano il falso mito dell’egualitarismo, in cui la diversità diviene mero slogan, una parola svuotata del suo senso di azione e rivoluzione, pura retorica”.