18 Settembre 2015 - Redazione - Divulgazione

I dati del sondaggio di Officine Civiche: Un Parco dei Casali che serve alla Città

Il 10 luglio scorso – dopo anni di scontri, attese, ricorsi e battaglie – finalmente la Soprintendenza ai Beni archeologici e paesaggisitici ha deciso che sarà apposto un vincolo integrale esteso su tutta l’area ciampinese del Barco Colonna compresa tra la via dei Laghi, via del Sassone e via dell’Ospedaletto. Una zona verde e ricca di storia, che in tempi passati venne indicata come luogo dove sarebbe sorto il cosidetto Parco dei Casali. Niente più cemento, dunque, con buona pace delle ultime amministrazioni cittadine che si sono susseguite, che sul piano di edilizia residenziale in questa area avevano intrapreso un percorso vizioso fatto di promesse alle cooperative, tempistiche sballate, spregio delle ricchezze archeologiche e addirittura un ricorso al Tar contro la Soprintendenza del Lazio. Questa brutta storia sembra oggi avviarsi a conclusione. La villa augustea di Valerio Messalla Corvino (rinvenuta durante gli scavi preventivi e deliberatamente ignorata dai supporters del mattone) non sarà il giardino condominiale di nessun complesso residenziale. I casali secenteschi non affacceranno su nessuna palazzina di dubbio gusto. La tranquillità di barbaggianni, civette, volpi e ricci non sarà interrotta dalla nascita di nessun nuovo quartiere. Resta solo, purtroppo, il dramma del Portale secentesco del Rainaldi, crollato sotto il peso dell’incuria, e la paura che quella stessa incuria releghi questa area di pregio nell’abbandono o in balia di vaghe promesse.

Da questa “paura” nasce l’esigenza di Officine Civiche di un coinvolgimento diretto della cittadinanza nelle decisioni per il futuro del parco: Questo grosso polmone verde, immobile come in una foto d’epoca, vicino alle nostre case ma lontano dal trambusto di Ciampino, deve essere posto, secondo noi, al centro di un percorso che rimetta l’area nelle mani della città. Un percorso che vogliamo far partire proprio con questo sondaggio on-line, con il quale 114 cittadini di Ciampino e non solo, hanno espresso volontariamente la loro idea e fornito una linea di indirizzo. Il Parco dei Casali rischia di non vedere mai la luce del sole e anzi potrebbe restare per anni solo un fazzoletto di terra recintato dai privati e tagliato fuori dalla città. Ma 114 cittadini, insieme a noi, hanno voluto argomentare il loro desiderio che ciò non accada.  
Entriamo allora nello specifico. Il sondaggio dal titolo “Proposte per il Parco dei Casali a Ciampino” ha visto la partecipazione di 114 votanti, 60 uomini e 54 donne, di cui circa 2/3 sono sotto i 30 anni di età.  (immagini 1, 2 e 3)  
Come prima cosa, abbiamo voluto chiedere ai partecipanti qualche informazione riguardo la loro conoscenza della situazione nel complesso, la consapevolezza del valore culturale e ambientale dell’area. I dati mostrano che ha votato un campione di cittadini tutto sommato ben informati, il 96,5% dei quali conosce bene o parzialmente l’area del Muro dei Francesi e la sua storia, il 95% è informato riguardo i ritrovamenti archeologici e l’88,6% è a conoscenza del piano di edificazione residenziale pubblica voluto dal Comune. Il dato cala sensibilmente (65,8%) per quanto riguarda la conoscenza del vincolo integrale apposto dal Ministero su tutta l’area, in considerazione però del fatto che la decisione è piuttosto recente e la notizia è circolata in estate. (immagini 4, 5, 6, 7)

Alla fatidica domanda “sei d’accordo sull’istituzione di un Parco archeologico e/o paesaggistico nella suddetta area?” il nostro campione di cittadini sembra aver mostrato pochi dubbi: ben il 94,7% ha risposto di sì, fornendoci una linea di comprensione sull’intero andamento del sondaggio, il quale, dunque, è stato attrattivo per una fetta di opinione pubblica largamente favorevole a un Parco dei Casali in questa città (immagine 8). Si fa dunque interessante notare come, nella domanda successiva, il campione si sia diviso sul tipo di parco futuro, in particolar modo sulla questione della sua totale grautità o dell’opzione di servizi museali o ricettivi a pagamento: più della metà, il 56%, si è espresso per la presenza di strutture che prevedano un biglietto d’ingresso, anche minimo e comunque in un contesto pubblico, alcuni specificando in calce alla domanda la necessità di un “parco attrezzato gratuito e un museo a pagamento”. Per un parco totalmente gratuito hanno votato il 34%, il 5% per un’area verde anche non attrezzata e solo il 3,5% per un parco gestito da soggetti privati (immagine 9). 
Per quanto riguarda il patrimonio archeologico dell’area, abbiamo previsto una domanda con la possibilità di dare risposte multiple. In questo contesto il 77% delle risposte sono per l’istituzione di un museo archeologico cittadino che ospiti anche tutti i reperti rinvenuti (88 persone), e il 51% (58 persone) per un percorso archeologico che connetta i diversi siti cittadini ed extra-urbani. Ciò evidenzia chiaramente come molte persone (circa 30) hanno espresso la propria preferenza per entrambe le soluzioni, cioè un percorso archeologico cittadino e un museo annesso che ospiti tutti i reperti archeologici rinvenuti nel territorio. Solo il 4% preferirebbe che la valorizzazione fosse operata fuori città (immagine 10).
Sempre a proposito di beni archeologici, poi, l’81% del campione vorrebbe che il complesso statuario delle Niobidi (rinvenuto nella villa di Messalla) restasse a Ciampino, ospite del suddetto museo, mentre un 11,4% lo preferirebbe in siti alternativi a forte presenza turistica, ad esempio l’aeroporto di Ciampino, poli museali ai Castelli o Roma sud ecc. (immagine 11).

Ma dove dovrebbe sorgere questo polo museale? Le risposte qui si fanno abbastanza variegate: La metà dei votanti lo vorrebbe all’interno della stessa area del Parco dei Casali (56%), un ulteriore 19,3% in prossimità dell’area e il 15% nella zona del centro cittadino. Distaccati da questa interessante pole-position, 6 votanti vorrebbero una musealizzazione direttamente dentro l’areoporto di Ciampino, 4 non pensano serva un museo o non credono che la città sia in grado di mantenerlo, un votante sogna un museo archeologico nell’ex Igdo (immagine 12).
Il Parco dei Casali, come il nome suggerisce, è però caratterizzato in primo luogo dal patrimonio architettonico dei suoi Casali: splendidi edifici agricoli del XVII secolo che puntellano le tenute marinesi dei Colonna, la cui densità è particolarmente elevata nell’area ciampinese del Muro dei Francesi, ma il cui stato è oramai in pericoloso decadimento. Alla domanda “come vorresti che fossero valorizzati i Casali del ‘600 presenti sull’area?”, il nostro campione ha risposto al 57,5% di volere un restauro dei Casali per destinazione pubblica (musei civici, sale conferenze, casa delle associazioni ecc.), e un 51% per destinazione mista pubblico-privato: civica, ricettiva, ricreativa, scientifica ecc. Interessanti in particolar modo le risposte di due cittadini, che hanno suggerito il restauro e l’affitto dei Casali come aree di studio residenziale per progetti di ricerca archeologica su Roma e la creazione di un istituto di formazione europeo  per la protezione ambientale (immagine 13).

Situazione simile per quanto riguarda le piante di ulivo (immagine 14) che ricoprono tutta l’area, che il 72% vorrebbe gestite da ong o cooperative, il 21% da aziende private e un inaspettato 34% vorrebbe lasciare loro solo funzioni ornamentali (possibilità anche qui di riposte multiple).
Abbiamo infine ritenuto opportuno chiedere un parere ai votanti riguardo la propria percezione sull’operato dell’Amministrazione di Ciampino in questi ultimi anni, per ciò che riguarda la gestione della vicenda dell’area del Muro dei Francesi. L’esito fornisce un dato molto basso, che  però non stupisce visto l’atteggiamento ambiguo tenuto fino ad ora, o la decisione della Giunta precedente di avanzare un ricorso al Tar nei confronti di un vincolo assai meno esteso di quello proposto oggi dal Mibact. La valutazione è di 1,5 punti su 5, con il 72% dei votanti che hanno espresso il giudizio più basso possibile sull’operato delle varie Amministrazioni (immagine 15). In conclusione del sondaggio abbiamo lasciato spazio ai votanti per esprimere ulteriori suggerimenti, proposte e osservazioni sul tema del futuro Parco cittadino. I contributi sono stati tantissimi e tutti estremamente interessanti, segno di una comunità che vuole dire la sua riguardo un bene che la città sente come proprio. Questi contributi, insieme con una discussione più dettagliata dei dati emersi, verranno esposti nei prossimi giorni in un’iniziativa pubblica di Officine Civiche, dove inviteremo anche tutti coloro che hanno voluto lasciare un recapito per partecipare attivamente alle attività inerenti la difesa del territorio.
Questi dati, questi suggerimenti, insieme alle altre impressioni che arriveranno nel contesto dell’iniziativa (che verrà ufficializzata a breve), faranno da linee guida per una proposta di delibera d’iniziativa popolare da portare in Consiglio comunale.
Crediamo sia importante evitare che si temporeggi ancora. E’ ora di prendere seriamente in considerazione un percorso che porti all’acquisto immediato dell’area dai privati, al risarcimento delle cooperative edilizie e alla realizzazione di un’area fruibile, pubblica e valorizzata. Le risorse non mancano quando c’è la volontà politica, come ci suggeriscono anche molti dei cittadini che hanno votato al sondaggio: dai fondi europei a quelli appositi per le aree protette, basta avere in mente un obiettivo e perseguirlo. Continueremo a chiedere all’Amministrazione di attivare un percorso in questo senso, e lo faremo insieme ai cittadini che hanno voluto dire la loro e che continueranno a farlo.

{gallery}/dati-casale{/gallery}