19 Settembre 2017 - Guglielmo Abbondati - Beni Comuni e Territorio

Partecipate comunali fuori controllo!

Il Comune di Ciampino detiene una partecipazione, in qualità di socio di maggioranza, nelle società A.S.P. SpA ed Ambi.en.te. SpA, rispettivamente  del 99,58% e del il 99,30%. Entrambe le Società risultano ora affidatarie di servizi da parte del Comune di Ciampino mediante il c.d. sistema dell’house providing, ossia quel modello di organizzazione e gestione dei pubblici servizi che, dopo l’entrata in vigore del nuovo codice appalti e del testo unico sulle partecipate, consente con maggior facilità alle pubbliche amministrazioni di affidare a propri organismi, senza ricorrere al libero mercato. 

Per utilizzare tale modello di affidamento è necessario che il Comune dimostri che siano scrupolosamente rispettati alcuni requisiti di legge. Il primo è che l’attività prevalente, nella misura almeno dell’80%, sia svolta dalle società nei confronti dei Comuni soci. Il secondo requisito è che gli Enti, singolarmente e congiuntamente, esercitano sulle Società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi, tale da escludere la terzietà delle Società stesse rispetto ai Comuni medesimi. Tale attività viene esercita attraverso un Comitato di Controllo, cui sono rappresentati paritariamente le rappresentanze legali (Sindaci o propri delegati) degli Enti soci.

Il Consiglio Comunale in piena estate ha votato a maggioranza la proposta di deliberazione n.47 mediante la quale è stato approvato il Regolamento per l’esercizio del controllo analogo congiunto. In virtù di questo il Comune di Ciampino, che detiene oltre il 99% del capitale sociale delle due Partecipate, siederà insieme ai rappresentanti di Comuni che detengono percentuali infinitesimali di azioni in seno a tale organismo, per eseguire l’attività d’indirizzo e controllo sugli obiettivi strategici, le finalità dell’azione societaria e la gestione economico finanziaria delle Società.

Se nonché questa attività sarà perlopiù di ordine consultivo e quindi non vincolante sulla gran parte degli atti di gestione delle società, salvo esercitare a posteriore un’azione di controllo silente, attraverso la formula del silenzio assenso. Infatti, decorso il termine di 30 giorni dal ricevimento da parte degli organi amministrativi  degli atti aziendali, senza aver trasmesso proprie osservazioni di merito, il parere del Comitato si intende positivamente espresso.

Quindi le Società potranno definire indirizzi strategici, approvare budget, piani industriali ed investimenti, alienare partecipazioni, assumere nuovi servizi, accendere mutui e contrarre prestiti e tutta un’altra serie di azioni, acquisendo un mero parere consultivo preventivo e soltanto a posteriori un tacito assenso dal Comitato di Controllo. Al singoli Comuni residua esclusivamente un controllo sulla gestione dei servizi resi dalle partecipate sul proprio territorio comunale.

Dunque considerando lo stato di salute delle nostre partecipate comunali, entrambe con oltre 20milioni di passivo e la crisi in particolare di ASP SpA, la quale negli ultimi 6 anni ha fatto registrare perdite di capitale per complessivi 10.108.452,00 di euro ci si sarebbe aspettato un rafforzamento del sistema della governance da parte del Comune di Ciampino, invece di lasciare quasi totale libertà d’azione ad un management che da molti anni siede ai vertici delle partecipate, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ai Consiglieri comunali resterà soltanto prendere atto delle perdite societarie e dei debiti consolidati, prima di votare a scatola chiusa eventuali salvataggi, con buona pace della propria funzione d’indirizzo e controllo che il sistema della rappresentanza gli consegna.